Sicuramente negativa in termini di risultato l'esperienza ai campionati italiani di prove multiple indoor di Emanuele Fazzini, ma positiva se si pensa che il ragazzo ha disputato il suo primo campionato italiano di specialità, e quindi da questa gara potrà trarre un bell'insegnamento per il futuro.
La gara di Pentathlon di Emanuele, brillantemente disputata due settimane prima a Firenze, quando con 2960 punti vinse il titolo regionale, è iniziata subito male, con un 9"29 nei 60 Hs, dopo due partenze false di altri atleti nella sua batteria. E' parso subito scarico e nel lungo si è conclusa subito la gara: dopo delle rincorse di prova neanche spinte al massimo, al primo salto un nullo di mezzo piede. Mandato indietro un piede dal suo allenatore, al secondo salto si è impaurito di fare un altro salto non valido ed ha corso lentamente, staccando molto dietro l'asse di battuta e non chiudendo neanche la fase aerea. A questo punto, tornato alla rincorsa originale con un piede in meno, ha di nuovo pizzicato il nullo. Due salti da circa 6 metri. Nonostante la gara fosse finita in termini di punteggio, Fazzini ha comunque proseguito, lanciando il peso a 10.48, saltando 1.76 nell'alto e correndo i 1000 in 3'16"00.
Tornato a casa, Emanuele ha detto: "Inizialmente ero molto deluso della mia gara, non sono riuscito a ribadire ciò che avevo fatto semplicemente due settimane prima a Firenze. L'ambiente era buono per fare bene ma non ci sono riuscito. Spero che questo mi serva di lezione per fare meglio ai campionati italiani outdoor, qualora riuscissi a fare il minimo di partecipazione nel Decathlon, quest'anno fissato a 5.050. Adesso inizieremo la preparazione primaverile, c'è tanto da migliorare in discipline come asta e disco, che nel Pentathlon indoor non erano presenti."
Noi tecnici facciamo un grande in bocca al lupo ad Emanuele e sappiamo che i campionati italiani, specialmente alle prime partecipazioni, possono tirare fuori il meglio da un'atleta ma anche avere degli effetti collaterali, cioè creare ansia e spaventare sotto certi aspetti i ragazzi, che possono tornare a casa anche con prestazioni modeste e incolori. Basta pensare di non aver buttato via un'occasione, ma saper di poterne fare tesoro per le future partecipazioni.